Gli insegnamenti delle lingue straniere di più antica tradizione nelle Facoltà umanistiche hanno avuto riconoscimento autonomo, separato dagli insegnamenti delle rispettive letterature, solo a partire dal 1999 con la legge di riforma dell’università. Il loro status autonomo è ricco di implicazioni per il funzionamento delle Facoltà di Lingue e Letterature straniere: da un lato, infatti, si instaura un nuovo rapporto con le letterature che, tradizionalmente embricate fin dalle titolature con le lingue e gravate di un coté linguistico percepito come marginale, possono dispiegare al meglio tutto il loro potenziale critico ed estetico; dall’altro canto si offrono alle lingue, non più strette al fianco delle letterature, spazi e tempi congrui e distesi per favorire riflessioni teoriche e incrementare pratiche discorsive al più alto dei livelli previsti dal Common European Framework of Reference for Languages.