Nel 1400 una immensa flotta cinese composta da centinaia di navi e con decine di migliaia di uomini percorse i mari, giungendo in Indonesia, in India, in Persia, in Arabia ed in Africa: inviata da un imperatore orgoglioso per far conoscere al mondo la gloria e la potenza dei Ming, era comandata dal più famoso degli ammiragli cinesi, un eunuco di nome Zheng He. Le navi trasportavano libri, stoffe preziose, ceramiche delicate e bellissime oltre ad ori ed argenti destinati ai principi dei paesi visitati, e riportavano in Cina merci esotiche da mostrare a corte insieme agli ambasciatori del mondo asiatico che si prostravano in segno di sottomissione: per questo erano chiamate Navi dei Tesori. La storia e le descrizioni delle destinazioni toccate sono esposte basandosi sulle notizie raccolte da viaggiatori precedenti e successivi, oltre che dai cronisti che seguirono la Flotta lasciando una testimonianza dei viaggi compiuti. Nonostante che le informazioni sopravvissute siano molto poche, questo libro narra le missioni compiute dalla Flotta dei Tesori tra il 1405 ed il 1433, tentando di ricostruire le rotte probabilmente seguite sulla base delle condizioni del mare e dei venti, cadenzate dal ciclo monsonico e rilevate oggi con precisione dai satelliti. Un'impresa enorme che avrebbe potuto cambiare la storia se fosse proseguita nel tempo, ma ciò non accadde. Dopo un'epopea durata trent'anni i cinesi si ritirarono dal mare, cancellarono i resoconti dei viaggi, distrussero le navi rinunciando a navigare e rimasero impotenti di fronte alla penetrazione delle marine europee prima e dell'aggressione giapponese dopo. Oggi la Cina sta ricostruendo una grande flotta che già fa sentire il suo peso nelle acque di casa ed in quelle dei paesi vicini, rivendicandone il dominio e ripercorrendo nuovamente l'impresa compiuta 600 anni fa.