In questo libro, parzialmente autobiografico, Giuseppe D'Alessandro ripercorre gli amori e le delusioni, dopo l’impegno politico, di alcuni giovani della provincia alla fine degli anni 70’ del secolo breve, quando una forte crisi identitaria ha attraversato tutto il movimento che aveva scritto la storia di quel favoloso decennio causando lo scioglimento di vari gruppi politici che ne erano state le avanguardie.
Non più ventenni, i ragazzi del ’68, dovevano fare i conti con i problemi personali, il lavoro che non si trovava, l’esigenza dell’indipendenza dalla famiglia di origine, il rapporto con il proprio partner o per chi era single il problema di averne uno, etc…
Iniziava adesso un’altra epoca, più individuale e meno collettiva in cui tutti, da cani sciolti adesso, si sentivano più liberi di affrontare il futuro.
Non più ventenni, i ragazzi del ’68, dovevano fare i conti con i problemi personali, il lavoro che non si trovava, l’esigenza dell’indipendenza dalla famiglia di origine, il rapporto con il proprio partner o per chi era single il problema di averne uno, etc…
Iniziava adesso un’altra epoca, più individuale e meno collettiva in cui tutti, da cani sciolti adesso, si sentivano più liberi di affrontare il futuro.