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Tutti noi, ex bambini dei paesi occidentali, siamo stati cresciuti con l’idea di essere predestinati a qualcosa. I cartoni animati, i film, le opere letterarie, i manga, i fumetti, tutti questi mezzi d’informazione, per la maggiore, trattano di storie affascinanti, di eroi e della loro lotta per entrare nella storia. E anche i nostri sistemi educativi spingono i giovani verso questa credenza, con frasi tipo: “se ti impegni potrai arrivare dove vuoi”, “volere è potere” ecc. ecc. Poi arriva il momento in cui comprendi che non è così. Che sei solo uno dei tanti, che ti hanno sempre mentito, ma…mehr

Produktbeschreibung
Tutti noi, ex bambini dei paesi occidentali, siamo stati cresciuti con l’idea di essere predestinati a qualcosa. I cartoni animati, i film, le opere letterarie, i manga, i fumetti, tutti questi mezzi d’informazione, per la maggiore, trattano di storie affascinanti, di eroi e della loro lotta per entrare nella storia. E anche i nostri sistemi educativi spingono i giovani verso questa credenza, con frasi tipo: “se ti impegni potrai arrivare dove vuoi”, “volere è potere” ecc. ecc. Poi arriva il momento in cui comprendi che non è così. Che sei solo uno dei tanti, che ti hanno sempre mentito, ma non l’hanno fatto con cattiveria; semplicemente speravano che non mollassi, che continuassi a vivere una vita fiduciosa, che conservassi la tua infanzia ancora per un po’. La lezione più dura da imparare è che esistono sogni di serie A e altri di serie B. La serie A sono tutti quelli in linea con la società in cui si vive; diventare medico, architetto, avvocato e quantaltro, sono desideri plausibili, da appoggiare, perché produttivi e remunerativi. La serie B sono tutte le speranze di chi vorrebbe dedicarsi all’arte; scrittori, attori, registi, cantanti ecc. Ci si sente quasi sciocchi a dichiararlo, giudicati alla stregua di bambini che non si rendono conto che siano cammini improponibili oggigiorno, a meno che tu non sia figlio d’arte. Il racconto che state per leggere è tratto da una storia vera. La storia di tutti coloro che non vogliono rinunciare alla propria leggenda, che non vogliono passare la vita credendo di aver trascorso un’infanzia di illusioni. Perché il mondo è pieno di verità malvagie, di ombre nere sempre pronte a oscurare il nostro essere primordiale, che noi crescendo etichettiamo come infantile e folle, ma in realtà è tutto ciò che siamo. Viviamo nel mondo della “produttività”, in cui chi non produce non trova spazio; è singolare però come l’arte abbia smesso di essere considerata un valido prodotto, specie in Italia, la patria del Rinascimento. Questo libro è l’ennesimo fendente che scaglio contro la realtà, un altro capitolo della mia battaglia personale contro tutto ciò che vorrebbe farmi rinunciare ai miei sogni e obbligarmi a una “vita” fatta di sopravvivenza e scopi prefabbricati. In questo cammino così irto, non posso non ringraziare Davide Mutini, che, senza nemmeno pensarci, ha immediatamente accettato di partecipare a questa follia realizzando le meravigliose illustrazioni contenute in questo tomo, Gabriel Del Sarto, noto autore della mia zona, senza la cui guida avrei sbattuto il grugno chissà quante volte prima di concludere qualcosa e la Cavinato editore international, una delle poche case editrici rimaste ad aver mantenuto il vero spirito dell’editoria, che, oltre al doveroso lucro, promuove i giovani scrittori emergenti con quello spirito d’amore per l’arte che ormai sembra essere solo un nostalgico ricordo. Non voglio terminare con una frase fatta o con una chiusura a effetto, l’ultima riga di questa prefazione sarà semplicemente il messaggio stanco di chi non smette mai di ripeterlo, la preghiera di coloro che sperano di non essere dimenticati e vogliono lasciare un segno tangibile della propria presenza su questa terra: «Qualunque cosa accada, non rinunciate mai alla vostra leggenda.»