Nella seconda metà dell’Ottocento fu scoperto che le malattie infettive sono causate da entità invisibili capaci di riprodursi (i microbi), furono gettate le basi dell’immunologia, furono scoperti i Raggi X e sintetizzato il Salvarsan, il primo “proiettile magico” in grado di distruggere i germi senza provocare danni al paziente. Non si trattò di un semplice “progresso”, ma di una vera e propria “rivoluzione”, che trasformò la medicina da “pratica” a “scienza”. Come scrisse Charles Richet, che sarà poi Premio Nobel: “Non resta più niente della vecchia medicina. Tutto il passato è stato cancellato. Prima del 1872 si credeva ai miasmi, al genio epidemico… Non si era molto lontani dal supporre l’esistenza di un angelo sterminatore. Il vecchio edificio della scienza medico-chirurgica, che resisteva da venti secoli, è stato demolito in venti anni”. Questo libro illustra non solo le grandi conquiste della medicina in questo periodo, ma anche le vicende umane di quei grandi “rivoluzionari” che ne furono artefici.