Questa libro si pone inizialmente l’intento di elaborare un discorso che metta in luce gli eventi, le personalità e le correnti filosofiche che hanno introdotto il tema della questione femminile nei paesi europei durante l’età moderna, dai rivolgimenti politici nell’Inghilterra della seconda metà del ‘600 fino ai tentativi mossi dalle principali teoriche dell’uguaglianza dei diritti tra i sessi negli anni della Rivoluzione francese. Affronta un importante episodio di partecipazione femminile organizzata avvenuto in occasione della Rivoluzione inglese da parte dei Livellatori, che permise un significativo intervento delle donne nel dibattito politico. Successivamente, vengono esposte le teorie di due figure di grande importanza per il pensiero femminista, Marie de Gournay e Poullain de la Barre, che per mezzo delle loro opere denunciarono le ingiustizie sociali cui erano soggette le donne nelle società del XVII secolo, evidenziandone le cause principali e confutando i presupposti storici e filosofici che le avevano originate e giustificate: la pubblicazione dei loro scritti in Inghilterra influenzò il pensiero della scrittrice Mary Astell, che da loro riprese in particolare il tema dell’educazione femminile. Uno specifico paragrafo è dedicato al ruolo svolto dai gruppi organizzati femminili durante la Rivoluzione francese, i quali, seppure appartenenti a differenti contesti sociali, perseguirono lo sviluppo di forme di partecipazione politica che saranno poi riprese dai movimenti suffragisti: dalle signore dei circoli letterari alle rivoluzionarie del terzo stato, fino ai clubs de femmes di formazione girondina che portarono avanti campagne su temi centrali delle lotte per l’emancipazione della donna nella società come quello della cittadinanza femminile, esposto nell’opera di Olympia de Gouges Déclaration des droits de la femme. L’ideale repubblicano della cittadinanza venne accolto e applicato alle donne dalla scrittrice e filosofa Mary Wollstonecraft, che con la sua opera A Vindication of the Rights of Woman del 1792 espresse nel dettaglio i punti che avrebbero dovuto condurre a un processo di riforme necessarie per il raggiungimento dell’uguaglianza politica e civile tra i generi, affrontando i vincoli che negavano ogni possibilità di progresso della condizione femminile, da quello costituito dalla dottrina della couverture, fino alla carente qualità dell’istruzione, riscontrata nel sistema educativo britannico come originaria fonte delle disuguaglianze sociali.