I romanzi e i racconti di Tan sono ricchi di interessanti osservazioni di carattere psicologico ed etnografico, dovute sia al suo acuto sguardo scientifico che alle sue doti di artista.
Egli appartiene a quella pleiade di scrittori russi realisti degli anni '90 dell’Ottocento - Serafimovič, Kuprin, Veresaev e tanti altri - tra i quali occupò un posto particolare, facendo conoscere al lettore russo l'esistenza degli aborigeni siberiani, Čukči, Jakuti, Jukagiri.
Nel romanzo Le otto tribù è stato ampiamente utilizzato materiale del folclore; sono state create realistiche rappresentazioni della vita di quelle popolazioni, di estrema attendibilità artistica e di grandioso romanticismo. La trama è avvincente, il racconto delle vicende degli eroi è originale, inaspettato e strano e si stampa nella memoria come un quadro raffigurante un popolo fino allora sconosciuto.
Nel romanzo, come nei due racconti, l'anima dell'etnografo Tan si fonde inevitabilmente con quella dell'artista il cui compito, che assolve magistralmente, è quello di inserire scene di vita nelle descrizioni etnografiche che già di per sé sarebbero, comunque, interessanti.
Bogoraz ebbe grandi ammiratori tra gli intellettuali dell'epoca che lodarono soprattutto Le otto tribù, per lo stile epico del racconto, l'esposizione magistrale, le immagini artistiche, la descrizione degli eroi.
Egli appartiene a quella pleiade di scrittori russi realisti degli anni '90 dell’Ottocento - Serafimovič, Kuprin, Veresaev e tanti altri - tra i quali occupò un posto particolare, facendo conoscere al lettore russo l'esistenza degli aborigeni siberiani, Čukči, Jakuti, Jukagiri.
Nel romanzo Le otto tribù è stato ampiamente utilizzato materiale del folclore; sono state create realistiche rappresentazioni della vita di quelle popolazioni, di estrema attendibilità artistica e di grandioso romanticismo. La trama è avvincente, il racconto delle vicende degli eroi è originale, inaspettato e strano e si stampa nella memoria come un quadro raffigurante un popolo fino allora sconosciuto.
Nel romanzo, come nei due racconti, l'anima dell'etnografo Tan si fonde inevitabilmente con quella dell'artista il cui compito, che assolve magistralmente, è quello di inserire scene di vita nelle descrizioni etnografiche che già di per sé sarebbero, comunque, interessanti.
Bogoraz ebbe grandi ammiratori tra gli intellettuali dell'epoca che lodarono soprattutto Le otto tribù, per lo stile epico del racconto, l'esposizione magistrale, le immagini artistiche, la descrizione degli eroi.