Solo una consapevole azione immersa nei meandri delle speranze recondite, ci aiuta a vincere i dolori laceranti che l’anima si porta dietro da tempo immemore.I rigoglii delle roboanti scene che il nostro io ha interpretato nei mille rivoli dilatati, ha messo in ginocchio le nostre sicurezze.Con naturalezza quindi ci sforziamo di aderire alle nostre conquiste. Ed è qui la fonte dei nostri desideri che non tramontano nella misura in cui ci lasciamo cullare dall’aria che ci circonda. Solo così ogni creatura ritroverà nel proprio intimo la cascata di doni che lo ha reso felice da sempre e che solo la delicatezza ingenua della prossimità può portare in auge. Viviamo come sommergibili, nascosti , ma pronti a risalire quando qualche interesse conveniente si presenta. Cerchiamo di disegnare murales nei nostri mondi interiori e creiamo solo grattaceli di carta. Solo un sostanziale sentimento di indifferenza crediamo che ci possa far stare accomodati sulle nostre false sicurezze. Scardinati dalla voglia di cambiare in realtà ci lasciamo scorrere dal fiume della omologazione. Se scalassimo una collina , se mettessimo la tovaglia giusta almeno un giorno, se garantissimo a noi stessi lo spazio del gioco; allora rifiuteremmo l’assistenza della nostra falsità e ci ciberemmo del sensibile. All'interno di questo scenario domenicale la scienza fissa i propri indirizzi e ricrea al di sopra di noi le stelle che con la loro luminosità svegliano le nostre difese e fanno da lampada al nostro caricarci. Queste sono le perle che in maniera tranquilla si sviluppano dentro di noi come graffiti e collegano noi a tutti, nell'armonia della corrente di un fiume.