Mechelen era il nome della taverna dai sei camini che occupava il pianoterra della casa di Delft in cui il pittore olandese Vermeer trascorse la sua misteriosa infanzia.Così come quello spazio accoglieva di sera i visitatori dell'antistante Piazza del Mercato, allo stesso modo questo volume raccoglie una prima eterogenea selezione di saggi ed articoli che Alessandro Fantini ha dedicato a quelle passioni creative in cui si è cimentato fin dall'infanzia in qualità di artista, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla pittura. Tra le perle di critica estetica che compongono questa collana sfavillante di rimandi ipertestuali, oltre allo studio comparativo condotto attraverso la disamina del film "La ragazza con l'orecchino di perla" e l'omonimo romanzo di Tracy Chevalier, un'analisi incrociata di "Shining" e "Blade Runner" dove vengono messe in luce convergenze simboliche tra la paranoia sovrannaturale di Jack Torrance e quella artificiale dei replicanti della Los Angeles del 2019; una riflessione sul significato filosofico ed esoterico della Sfera nell'arte di Michel Granger e nella musica di Jean Michel Jarre; un'indagine sull'ascendente preraffaellita esercitato da d'Annunzio sulle cultura letteraria e figurativa romana di fine ottocento; la proposta di un manifesto per una nuova "Arte Medianica" formulata sulla sorta delle esperienze dello scienziato e mistico Emanuel Swedenborg, il cinema di Andrzej Zulawski e i paesaggi medianici di Karel Thole, Balthus e Andrew Wyeth; infine una traversata teoretica intrapresa intorno al concetto della Morte come fine del tempo che dai riti funerari dei Berawan del Borneo passa per Arnold Bὅcklin e arriva fino a "1984" di George Orwell. Indice
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