Si chiama empatia. È la capacità di capire i sentimenti dell’altro e sentirli insieme a lui per sentire e fargli sentire la tua vicinanza. Le persone della mia città non coltivano questa qualità, anzi non sanno neanche cosa sia. Le persone della mia città vivono in una società basata sull’etica, non sull’empatia. Il rispetto della vita degli altri è un diritto e un dovere etico, ma emozionalmente si vive a distanza dagli altri. [...] Le persone della mia città non hanno tempo per provare empatia per gli altri, sono troppo occupate a lavorare per salvaguardare la loro indipendenza. Per le persone della mia città la parola indipendenza non si riferisce al pensiero libero, ma a ciò che si può fare con il denaro. [...]Per le persone della mia città il razionalismo è veramente indispensabile, così indispensabile da sentire che senza di esso l’unica alternativa sarebbe il medioevo religioso, dal quale pensano sinceramente di essere usciti grazie alla rivoluzione tecnologica. [...] se l’Europa è razionale, l’America Latina è magica e la differenza fondamentale è che la magia non possiede logica, è illogica, senza senso. La magia emoziona, è misteriosa, affascinante, seducente e suggestiva; può farci anche innamorare. Si sente, ma non si spiega. Non si può spiegare, non si deve spiegare, basta sentire. Spiegare per capire, significa smettere di sentire. Nel momento in cui la magia viene spiegata, non è più magia. Questo, le persone della mia città, non lo sanno.