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Si dice che la poesia sia una mantica, in altre parole quell'arte della divinazione, attraverso la quale nell'antichità si interpretavano alcuni segni naturali, quali i fulmini, i volo di uccelli, gli eventi celesti, le nascite anomale: i cosiddetti auguria oblativa, quali presagi spontanei o artificiali, cioè dovuti all'intervento dell'indovino che interrogava sostanze, quali olio, fumo, viscere di animali, opportunamente preparate: i cosiddetti auguria impetrativa, i presagi provocati, rintracciando in essi premonizioni di eventi futuri. E si dice anche che la poesia non sia un'episteme,…mehr

Produktbeschreibung
Si dice che la poesia sia una mantica, in altre parole quell'arte della divinazione, attraverso la quale nell'antichità si interpretavano alcuni segni naturali, quali i fulmini, i volo di uccelli, gli eventi celesti, le nascite anomale: i cosiddetti auguria oblativa, quali presagi spontanei o artificiali, cioè dovuti all'intervento dell'indovino che interrogava sostanze, quali olio, fumo, viscere di animali, opportunamente preparate: i cosiddetti auguria impetrativa, i presagi provocati, rintracciando in essi premonizioni di eventi futuri. E si dice anche che la poesia non sia un'episteme, ovvero conoscenza scientifica, quella virtù che Platone contrapponeva alla dòxa, cioè all'opinione, dato che nella filosofia contemporanea l'episteme comprende l'insieme delle conoscenze positive e delle teorie scientifiche che caratterizzano una data epoca: Pertanto la poesia vista con gli occhi di Eraclito può essere in preda alla follia, quella specie di condizione che invasa gli uomini quando sono posseduti dal dio, in questo caso dalle muse, e quindi non è un vero sapere ma un'ispirazione che non sa di sé fino in fondo.