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Scrittore e saggista dallo stile originale, che ama temi complessi e che sa abbinare efficacemente il linguaggio moderno con la cultura classica, Salvatore Fazia è anche un poeta dallo stile particolare, immediatamente riconoscibile non solo per le copertine blu dei suoi libri e per le poesie messe sulla carta con allineamenti alternati a destra e a sinistra, come in una danza di parole, ma anche per i contenuti intensi e che si prestano a diverse interpretazioni come pietre intagliate che cambiano aspetto a seconda di come vi batta la luce. Le poesie di questa raccolta, come suggerisce il…mehr

Produktbeschreibung
Scrittore e saggista dallo stile originale, che ama temi complessi e che sa abbinare efficacemente il linguaggio moderno con la cultura classica, Salvatore Fazia è anche un poeta dallo stile particolare, immediatamente riconoscibile non solo per le copertine blu dei suoi libri e per le poesie messe sulla carta con allineamenti alternati a destra e a sinistra, come in una danza di parole, ma anche per i contenuti intensi e che si prestano a diverse interpretazioni come pietre intagliate che cambiano aspetto a seconda di come vi batta la luce. Le poesie di questa raccolta, come suggerisce il titolo, sono dedicate alle stagioni. Ma non alle stagioni in generale, a quattro precisi momenti che vanno dall’autunno del 2009 all’estate del 2010, descritti attraverso una specie di diario poetico, per cui le sensazioni raccontate spesso sono colte nell’attimo: un soffio di vento, una tempesta improvvisa, un sole inatteso, anche una notizia di cronaca diventano il particolare attorno al quale ruota l’universo, per cui quella che secondo il calendario è primavera nell’animo dell’autore diventa inverno e viceversa. A separare un capitolo dall’altro, una serie di composizioni poetiche che i grandi della letteratura hanno dedicato alle stagioni. Una scelta coerente con lo spirito dell’autore, che “fa uscire il saggista che è in lui”, non si accontenta di comporre ma ama ricercare e vuole mettere a disposizione del lettore il frutto delle sue ricerche, “rischiando” anche il confronto con i mostri sacri dell’arte poetica, accanto ai quali, comunque, il suo diario poetico non è affatto fuori posto.