Romanzo semplice, spontaneo, nel quale predomina l’elemento magico di una avventura a lieto fine condotta da un ragazzo protagonista dotato di qualità meravigliose e straordinarie. Un componimento narrativo insolito di vita, di esistenza, di verità morale che trae significato sostanziale di fatti, di avvenimenti realmente accaduti, realmente vissuti, alleggeriti solo dall'intreccio dell’inventiva artistica e fantasiosa dell’ attenta considerazione, in cui la verità storica si fonde con l’elemento fantastico della immaginazione. Un racconto lungimirante, accorto, dunque, ambientato in una realtà povera, indigente, disgraziata del lontano 1850; periodo, questo, che fu il ganghero, il perno di una carenza culturale talmente vasta da alimentare, per un lungo periodo, disuguaglianze sociali, tra gli individui, molto banditori. Il giovane Ciccio, in questa storia, compirà, da protagonista, un viaggio ricco di vita, dalle mille sfaccettature, nel quale la forza d' animo, l'ardimento, la fatica, l’altruismo, si contrapporranno all'ozio e alla dissolutezza, connotando la dignità dell’uomo e aprendo la strada alla valorizzazione della figura del lavoro attraverso l’impiego delle forze e delle facoltà del corpo e della mente, in un'attività produttiva che si realizza nell'esercizio di un mestiere molto avvenente: quello dell'inventore.