L’andamento innegabilmente musicale che permea queste poesie, tra urla e palpiti, caratterizza la presente raccolta. Essa propone le modalità in cui talvolta l’animo manifesta il proprio sentire. La sonorità lessicale è affidata a respiri e sospiri, a voci e silenzi, a ritmi sfrenati e a pause. Il ricorso alla rima carica di significato i versi. Questi ‘blues’ nascono dalla rielaborazione personale di confidenze ricevute dall’autrice durante la sua carriera di insegnante da genitori timorosi di aprirsi, ma bisognosi di ascolto, desiderosi che qualcuno cantasse i loro blues << … e raccolgo ovunque parole/ pensate dette urlate sospirate sperate/ perché dal mostro dell’oblio non vengano ingoiate>>. Ogni brano nasconde un nome, un’età, un luogo che nella raccolta svaniscono impregnandosi di tutti i nomi, età, luoghi di donne e uomini di ieri e di oggi, usati, abusati, ignorati, oltraggiati, eliminati. La raccolta, alla sua seconda edizione, si struttura in due parti: la prima si esprime in toni forti avvolti da pessimismo, sfiducia e resa; la seconda si svolge attraverso colori più morbidi e sensazioni più mitigate che lasciano spazio al desiderio e alla speranza.