Cinico e disperato, grottesco e nichilista. Segnato da una sessualità parossistica, priva di erotismo e sentimento. Con una presenza diffusa e inquietante delle nuove tecnologie. “L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde” è insieme un romanzo breve e una raccolta di racconti. Un casellario di vite sbalestrate e disilluse, di personaggi attualissimi: adolescenti incerti, perdenti autoironici, uomini traditi, mogli incapaci, alcolizzati e disoccupati alla deriva. Gente dalla volontà svuotata e insolenti bastardi con una visione bislaccamente deforme del mondo. Narrazioni distorte e acide, in cui a prevalere è l’antagonista. Filo conduttore una inettitudine generale alla vita attiva nel nostro tempo. Ma se è vero che a trionfare è la negatività e nessun “amore”, o grande sogno, potrà aprire il lettore a false speranze, su tutto permane però l’ironia, impertinente, bizzarra e spassosa. Un’aria fresca e irriverente che dona colore a un libro traumatico e graffiante, profondamente ispirato all’Houellebecq di “Estensione del dominio della lotta” e a “Il solitario di Ionesco”.