Era prossimo il solstizio d'invernoed aprii le porte dello studio.Nell'estate la mano, senza la coscienzadel mondo aveva fatto la lineache disegnò il volto ugualein tutti gli esseri umani.Era "lo scarabocchio" in cuiun occhio parla di luce e nascita.Un anno dopo scomparve sottoi larghi segni rossi di un profilo...di un essere umano diversoda se stessi. Il solstizio d'invernoudì i termini verbali: Mesopotamia,linguaggio articolato, scrittura.Il ventiduesimo libro di Massimo Fagioli, con una nuova premessa dell’autore, raccoglie i 50 articoli pubblicati nel 2013 sul settimanale left, dove lo psichiatra dell’Analisi collettiva elabora ed approfondisce, ogni settimana, la cinquantennale ricerca sulla realtà umana. Nel confronto di idee nuove con la cultura dominante, il rifiuto dell’idea di Male e del pensiero religioso si rivolge con uguale forza alla filosofia, che ha voluto imporre un’impossibilità di conoscenza del pensiero senza coscienza.Fagioli scrive un racconto lungo trecentosessantacinque giorni, intorno all’io del sonno e dei sogni, un linguaggio fatto di immagini che si può ammalare, quando è perduta la capacità di reagire. Ma che con la psicoterapia si può curare e guarire.