Sempre maestoso nell’aspetto, sia che mormori dolcemente lungo le spiagge, sia che balzi irato contro gli scogli, il mare fu guardato dagli esseri umani, fin dai primi secoli, con riverenza o con paura inenarrabile; e quando, nel formare i primi miti, l’uomo, dimentico del vero Dio, disse nel metro rozzo ma solenne dell’epica la gloria e le vittorie del sole, le battaglie dei venti, le lotte della luce e delle tenebre, innumerevoli furono anche le storie meravigliose intorno al mare, che spesso parve alle accese fantasie un essere intelligente e fortissimo, dalla potenza sconfinata; creatore degli dei, della terra e degli uomini, che cagionava col suo respiro il movimento delle maree, prediceva l’avvenire quando mormoravano appena le onde, minacciava colla gran voce gli uomini e la terra nelle ore di collera indomabile, o diceva a se stesso un poema sublime.
Altre volte il mare fu creduto regno sterminato di qualche potente divinità, che possedeva negli abissi palazzi di madreperla e di corallo, troni d’oro, d’ambra o di perle, e comandava ai venti, alle nubi e ad una moltitudine di divinità inferiori, di aspetto mostruoso, o affascinanti colla bellezza soprannaturale; nemiche dell’uomo o pronte per aiutarlo nelle imprese audaci, quando per forza di coraggio e d’ingegno affermava la sua potenza intellettuale anche sul mare, e andava in cerca dell’ignoto.
Altre volte il mare fu creduto regno sterminato di qualche potente divinità, che possedeva negli abissi palazzi di madreperla e di corallo, troni d’oro, d’ambra o di perle, e comandava ai venti, alle nubi e ad una moltitudine di divinità inferiori, di aspetto mostruoso, o affascinanti colla bellezza soprannaturale; nemiche dell’uomo o pronte per aiutarlo nelle imprese audaci, quando per forza di coraggio e d’ingegno affermava la sua potenza intellettuale anche sul mare, e andava in cerca dell’ignoto.