13 Agosto 1999, la recluta Emanuele Scieri scompare improvvisamente all'interno della caserma Gamerra di Pisa. Il suo corpo straziato verrà ritrovato tre giorni dopo ai piedi di una torretta, in una zona adibita a discarica, nella stessa caserma. Molti si ostinano a parlare di suicidio o incidente, ma già dalle prime indagini l'ipotesi più concreta è che il giovane sia stato vittima di una brutale aggressione. Reticenze, bugie e silenzi affondano le indagini, che sfociano così in una serie di archiviazioni. Sulla vicenda cala il sipario fino a quando, nel 2015, una Commissione parlamentare d'inchiesta riprende in mano il caso. A distanza di tanti anni qualcosa si smuove e, finalmente, qualcuno si decide a parlare, tanto che la Procura ordinaria di Pisa e la Procura militare di Roma riaprono le indagini. Dopo più di vent'anni arriva la svolta: tre militari sono accusati di omicidio volontario in concorso e due ufficiali di favoreggiamento. Questo libro è un viaggio dal 1999 ai giorni nostri per capire insieme cosa è andato storto, in quali anfratti è stato possibile nascondere la verità, ma soprattutto, come il tempo speso a ricercare la verità non sia mai tempo perso. Neanche dopo vent'anni.