Oggi l’umanità è presa da una corsa continua. Persino l’infanzia vive un tempo programmato. Il tempo è stato sempre uno dei soggetti principali della speculazione filosofica. S. Agostino, ha trattato l’enigma in questione dedicandogli un intero libro, l’XI, delle sue Confessioni. Dopo H. Bergson, G. Deleuze è stato il filosofo che si è maggiormente interessato all’argomento «tempo» nel campo del cinema; nei suoi due celebri volumi L’immagine spazio e L’immagine tempo, tutto il suo lavoro è da intendersi da un inedito punto di vista, quello filosofico: «Il cinema ha il potere di trasformare il tempo, nella materia del desiderio, oltrepassando la geometria dell’orologio» Finora l’uomo è riuscito a scoprire e codificare solo alcuni dei tanti aspetti del mistero del tempo e non ha saputo interiorizzarlo, smarrendone il senso autentico. Il tempo sfugge se noi lo rincorriamo, proprio perché esso è dentro di noi. Sarà solo imparando a godere ogni istante, annullandosi nel presente senza rimuginare sul passato e senza cercare di anticipare il futuro che si potrà, forse, dare scacco matto al tempo. Lo diceva anche il grande Gandhi «Voi occidentali, avete l’ora ma non avete mai il tempo».