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Seminar paper from the year 2002 in the subject Romance Studies - Italian and Sardinian Studies, grade: 2, Dresden Technical University (Romanistik), language: Italian, abstract: Sull’ autore “Un critico letterario dei nostri giorni ha dichiarato che non riesce a capire come si possa legare ad un luogo una vita, e l’opera di tutta una vita; da parte nostra non riusciamo a capire come si possa fare critica senza aver capito questo inalienabile ed inesauribile rapporto, in tutte le sue infinite possibilità di moltiplicarsi e rifrangersi, di essere rimosso e nascosto. Nessuno è mai riuscito a…mehr

Produktbeschreibung
Seminar paper from the year 2002 in the subject Romance Studies - Italian and Sardinian Studies, grade: 2, Dresden Technical University (Romanistik), language: Italian, abstract: Sull’ autore “Un critico letterario dei nostri giorni ha dichiarato che non riesce a capire come si possa legare ad un luogo una vita, e l’opera di tutta una vita; da parte nostra non riusciamo a capire come si possa fare critica senza aver capito questo inalienabile ed inesauribile rapporto, in tutte le sue infinite possibilità di moltiplicarsi e rifrangersi, di essere rimosso e nascosto. Nessuno è mai riuscito a rompere del tutto questo rapporto, a sradicarsi completamente da questa condizione; e i siciliani meno di altri” 1. Voglio citare queste parole di Sciascia stesso per ribadire la necessità di collegare l’opera di un autore con la sua biografia. Analizzando Sciascia ed in particolare Il giorno della civetta risulta indispensabile fare riferimento ad alcuni elementi biografici dell’autore per comprendere appieno il contesto “siciliano” dell’opera. Con ciò non intendo stendere qui una biografia completa dell’autore, ma semplicemente porre l’attenzione su alcuni avvenimenti collocati tra il 1921 (data di nascita) ed il 1961 (data di pubblicazione de Il giorno della civetta), che hanno un loro riflesso nel romanzo e che ne vengono a costituire il contesto. Uno degli elementi che più spesso emergono dall’opera di Sciascia è il contatto con il mondo delle zolfare, le minire di zolfo in Sicilia. I suoi antenati vi avevano lavorato fin dall’inizio del secolo ed il padre vi lavorava ancora quando Sciascia era un bambino. Quello della zolfara era un ambiente molto difficile: l’arretratezza delle tecniche estrattive porta ad un grande sfruttamento degli operai, spesso donne e bambini, che sono costretti a vivere in condizioni terribili. Il mondo delle zolfare era tipico della Sicilia e costituisce anche un tema ricorrente nella letteratura siciliana (Pirandello, Verga…); Sciascia, da buon letterato siciliano, non si sottrae alla tradizione facendo più volte riferimento a questa problematica. Anche ne Il giorno della civetta compare questo tema; mi riferisco ad un passo particolare, cioè al dialogo, a Roma, tra un politico ed il proprietario di una zolfara2; in questo caso hanno entrambi collegamenti con la Mafia. Un altro fattore molto importante che fa da contesto al romanzo è il mondo contadino siciliano; anche questo ha origine nella sua biografia: nel 1941 Sciascia lavora all’ammasso del grano a Racamulco e ciò gli permette di venire in contatto con i ceti contadini più bassi, i loro modi di vivere e le loro problematiche. [...]