Leopoldo Galeotti (Pescia 1813-Firenze 1884), avvocato, pubblicista e uomo politico è stato uno dei principali rappresentanti della ‘consorteria’ toscana nell’Italia unita, una classe che portò notevoli contributi ai temi dello sviluppo economico in agricoltura, finanza, educazione e nelle istituzioni benefiche. Approdato nel primo Parlamento unito, dopo aver partecipato alle principali tappe del risorgimento politico – dalla promulgazione dello Statuto, ai Consigli generali e alla Costituente fino al moto del 1859, quando diventa segretario dell’Assemblea Toscana – Galeotti ottiene mandato dal Collegio di Pescia durante il Regno di Sardegna e quello d’Italia. Ricostruire la sua attività pubblica ha significato, in sintesi, confrontarsi con due fasi cruciali che hanno caratterizzato l’evoluzione politica e istituzionale della Toscana: quella che ha riguardato il difficile inserimento del Granducato nel processo unitario, e quella della trasformazione dell’ex capitale, Firenze, in capitale del nuovo Stato italiano.
Gli interventi di storici, politologi e letterati, qui pubblicati non restituiscono solo il personaggio pubblico nelle sue alterne fortune, quelle di segretario della Camera dal 1860 al ’65 o quelle di politico non rieletto nel proprio Collegio, ma rispecchiano anche l’acquisizione di fonti d’archivio finora inaccessibili. Tali acquisizioni hanno prodotto ricerche innovative su temi da sempre ignorati, come la sua formazione intellettuale, il ruolo professionale di avvocato, la struttura patrimoniale fino al lascito a favore dell’istruzione pubblica donato alla città d’origine.
Con i contributi di: Silvio Caldani, Cosimo Ceccuti, Salvatore Cingari, Liana E. Funaro, Galileo Magnani, Claudia Massi, Carla Papini, Vincenza Papini, Letizia Pagliai, Marco Pignotti, Manuel Rossi, Amleto Spicciani, Paolo Vitali, Carlo Vivoli.
Gli interventi di storici, politologi e letterati, qui pubblicati non restituiscono solo il personaggio pubblico nelle sue alterne fortune, quelle di segretario della Camera dal 1860 al ’65 o quelle di politico non rieletto nel proprio Collegio, ma rispecchiano anche l’acquisizione di fonti d’archivio finora inaccessibili. Tali acquisizioni hanno prodotto ricerche innovative su temi da sempre ignorati, come la sua formazione intellettuale, il ruolo professionale di avvocato, la struttura patrimoniale fino al lascito a favore dell’istruzione pubblica donato alla città d’origine.
Con i contributi di: Silvio Caldani, Cosimo Ceccuti, Salvatore Cingari, Liana E. Funaro, Galileo Magnani, Claudia Massi, Carla Papini, Vincenza Papini, Letizia Pagliai, Marco Pignotti, Manuel Rossi, Amleto Spicciani, Paolo Vitali, Carlo Vivoli.