Tutto si gioca tendenzialmente in un istante di una vita apparentemente routinaria, tutto si gioca per qualche tempo sempre nello stesso momento della giornata, in sessanta battiti di orologio che separano le 8:01 e le 8:02 del mattino, lungo la metro viola di un luogo non identificato. L’equazione della vita non è un libro e basta: forse non è niente, forse è molto più di un libro. Si puo’ racchiudere tutta l’essenza e il sentimento del nostro divenire in qualche pagina e basta? Si puo’ racchiudere la spiegazione del mondo o di un fenomeno qualsiasi o dell’incontro o del noumeno o di chissà quant’altro in un’equazione matematica o in un semplice resoconto o in qualsiasi altro schema? No, decisamente no: al mondo esistono troppe incognite e troppi margini d’errore per racchiudere il fermento dell’esistenza in qualche riga, in un solo personaggio o in un insieme di variabili. XY e XX sono un uomo e una donna qualsiasi, sono tutti e nessuno allo stesso tempo, e la vicenda del loro incontro/non-incontro è la storia dell’incompiuto, o forse del compiuto, ma a noi lettori non è dato sapere troppo del vero esito finale delle cose: a noi lettori è dato pensare. Esistono infiniti tempi e infinite variabili in questo mondo: l’unica cosa che, in vero, scandisce le nostre esistenze fin dal più antico dei tempi è il diem, il momento, il fermento dell’istante: spesso, nella vita, ciò che conta davvero è rendersi conto di come un lasso di tempo minimo si possa dilatare e procrastinare in eterno. Alla fine è questo ciò che conta davvero: l’eternità del momento.Efisio Mura è nato a Cagliari nel 1984. Si è laureato all’Università Bocconi col massimo dei voti: nonostante abbia studiato economia e nonostante lavori nel mondo della finanza, non ha mai perso la smisurata passione per le discipline umanistiche e per la lettura e la scrittura. Dopo aver vissuto, per studio e per lavoro, in Brasile, India, Svizzera e Lussemburgo (dove tuttora risiede), ha deciso di condividere le sue bozze con Medea Edizioni: l’equazione della vita è il suo primo romanzo.