Nella consapevolezza di ciò che significhi raccontare, ossia insegnare risparmiando l’altrui faticasenza il bisogno di pesanti didascalie, ho redatto il presente romanzo con la presunzione didiffondere cultura con semplicità, nell’intento di aumentare il bagaglio d’informazioni del lettoresenza annoiarlo, magari facendolo divertire.Anche in questo caso ho inteso parafrasare un proverbio per dare a questo romanzo il titolo cheritenevo più idoneo. D’altronde è noto come i proverbi esprimano, in forma stringata e incisiva, unpensiero o una norma desunti dall’esperienza, diventando l’estratto della saggezza popolare; tant’èche nelle civiltà cosiddette superiori diventano modello di espressione semplice ma efficace,accostabile a vere e proprie sentenze filosofiche. Per questo è divertente chiosarli, glossarli,modificarli, aggiornarli con un pizzico di spirito iconoclasta, per renderli più aderenti alle realtàquotidiane.Non è forse vero che molti proverbi abbiano il loro opposto concettuale, il proprio contrario? …Chi va piano va sano e va lontano si contrappone a chi tardi arriva male alloggia, così come laprudenza non è mai troppa a chi non risica non rosica oppure l’unione fa la forza a chi fa da sé faper tre e così via.Nella letteratura drammatica è definito proverbio un componimento dall’intreccio semplice e daldialogo breve che tenda a dimostrarne la morale.Nel caso del presente romanzo il significato etico o metaforico relativo al titolo può assumeresvariate connotazioni e interpretazioni: alcune inerenti alla soddisfazione di ciò che si possiede,altre, all’indifferenza riguardo all’altrui fortuna o abilità, oppure può anche riferirsi al generenarrativo, il classico triller o libro giallo … Nella fattispecie, riguarda semplicemente il colore delcontinente teatro delle avventure… L’ASIA!