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Il crollo del sogno moderno dell’apoditticità offerta dai sistemi formali ha portato alla nuova consapevolezza epistemologica che nes-suna teoria può giustificare se stessa e nessun linguaggio predetermina-re i propri significati. Si avverte l’esigenza di una rivoluzione logica ed epistemologica che eviti le secche dell’involuzione irrazionalista rap-presentate da un sapere che rinuncia a confrontarsi con il reale. Esigen-za a cui corrisponde pienamente il paradigma tommasiano che intende la verità come ininterrotta adeguazione al reale dei sistemi formali e che dunque ci appare in questo…mehr

Produktbeschreibung
Il crollo del sogno moderno dell’apoditticità offerta dai sistemi formali ha portato alla nuova consapevolezza epistemologica che nes-suna teoria può giustificare se stessa e nessun linguaggio predetermina-re i propri significati. Si avverte l’esigenza di una rivoluzione logica ed epistemologica che eviti le secche dell’involuzione irrazionalista rap-presentate da un sapere che rinuncia a confrontarsi con il reale. Esigen-za a cui corrisponde pienamente il paradigma tommasiano che intende la verità come ininterrotta adeguazione al reale dei sistemi formali e che dunque ci appare in questo senso molto più postmoderno, in filo-sofia e nella scienza, del razionalismo di marca cartesiana. L’epoca attuale, denominata età ermeneutica della ragione, si è pro-posta di smantellare qualsiasi ideologia manipolatrice della realtà. Ma affinchè il relativismo nihilista non la consegni all’unico pensiero tota-lizzante della volontà di dominio rappresentato dalla tecnica, c’è biso-gno che si risvegli alla luce dell’essere, com’era all’origine della filoso-fia il richiamo di Parmenide, volto ad evitare la strada in cui “i mortali che nulla sanno vanno errando, gente a due teste; infatti è l’incertezza che nei loro petti dirige la mente errante. Costoro son trascinati, sordi e ciechi ad un tempo, storditi: gente senza giudizio, secondo la quale es-sere e non essere sono identici e non identici, e di ogni cosa v’è un cammino ch’è reversibile…”. (dalla Prefazione di Gianfranco Basti)