Questo libro raccoglie parole. Sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. Eppure hanno una forza ancestrale: quelle dei miti, dei grandi racconti.
Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare.
Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate.
( Dall’introduzione dell’Autore)
Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico” . Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull’orlo del precipizio o dell’“inverno nucleare” o dell’“estate incandescente”.
Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell’amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa. ( Dalla prefazione di Alex Zanotelli)
Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare.
Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate.
( Dall’introduzione dell’Autore)
Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico” . Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull’orlo del precipizio o dell’“inverno nucleare” o dell’“estate incandescente”.
Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell’amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa. ( Dalla prefazione di Alex Zanotelli)