Durante una villeggiatura al mare con i genitori e amici di famiglia, il giovane Niki viene toccato nella stessa giornata da una vocazione religiosa e da una fortissima tentazione criminale. L’estate di Camerina è l’ultimo racconto che dà il titolo a questa raccolta di Mauro Tomassoli. Ricorrono i temi della memoria e della nostalgia, dello sradicamento e dell’emigrazione giovanile dal sud, della giovinezza sfiorita e delle amicizie perdute. Calati in contesti – a volte realistici, a volte paradossali – della provincia siciliana, questi racconti inducono nel lettore una perenne tensione psicologica. Ispirati da situazioni minime della vita quotidiana, lasciano sempre intravedere epiloghi dolorosi, piccoli squarci di irrazionale nella normalità domestica e familiare. Il libro è avvicinabile alla produzione del Buzzati più metafisico. Con la suggestione di una lingua che accorda echi siciliani a motivi universali – la paura della morte, l’ineluttabilità del destino, il mistero dell’esistenza – Tomassoli, pronipote di Leonardo Sciascia e appassionato di Brancati e De Roberto, ci consegna un universo letterario nella tradizione del racconto.