Che si muovano nella Milano torrida degli anni Settanta o in una Nizza del primo decennio del nuovo secolo, le figure che animano queste storie − spesso costruite su un fitto chiacchiericcio proto teatrale − vivono chiuse nel cerchio delle loro ossessioni, siano esse erotico o estetiche, e sono programmaticamente impermeabili alla realtà che li circonda. “Gli occhi sono fatti solo per le cose belle”, ingiunge uno di essi alla richiesta di guardarsi veramente intorno.No, al contrario, con dandismo esasperato, estremistico, il mondo lo vogliono ricostruire ad hoc, a loro uso, con determinazione, con scienza e coscienza, sfruttando la forza del denaro e della posizione sociale, ma il risultato, alla fine , non è mai esattamente quello cercato: è più facile imbrigliare la piccola fetta di mondo che li circonda che non gli imprevedibili smottamenti dell’anima.Tutto è più arduo di quel che sembra e il Nemico è in loro, avido e in agguato