"Lettera ad un preside" è stato scritto alcuni anni fa, circa nel 2007, quando non si parlava di problematiche che avrebbero ulteriormente complicato la Scuola Italiana, legate ad un virus, quali il lockdown e lo smart working. Non si parlava neanche di "registri elettronici". Però questo nuovo metodo ha trovato una sua soluzione. Necessariamente. In merito, aggiungo un mio articolo del settembre 2012. Anche in tempi non sospetti, ho spesso usato il contatto a mezzo sito web e immagini virtuali. Sembrava normale, essendo una insegnante di disegno e storia dell'arte. Confesso che mi parrebbe molto riduttivo dovere insegnare attraverso un monitor. Ovviamente, se costretta, avrei cercato il modo di farlo. Non mi trovo coinvolta, in quanto, attualmente, sono in pensione. Confesso che al tempo del pensionamento, non avrei voluto lasciare ancora il mio lavoro nella scuola. Purtroppo (!), qualche anno fa, raggiunti i sessantacinque anni (quanti, forse mi invidiano), fui messa fuori per anzianità, se non di servizio, di età. Essendo una persona attiva, giornalista e scrittrice (ho scritto molto per la scuola, i miei articoli sono ancora sul web), non mi sono sentita menomata dall'avere dovuto lasciare il lavoro, tuttavia mentirei se non dicessi che i "miei" ragazzi mi sono mancati e qualche volta sogno di essere tornata nelle aule scolastiche a dialogare con loro. Auguri a tutti i colleghi, agli allievi ed a tutto il personale scolastico. Presidi compresi. Buona lettura e grazie per l'attenzione. Bianca Fasano.
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