Pier Claudio Devescovi definisce il suo primo racconto, Lettera al mio maestro Antonio Bemi,come un “piccolo libro”, ma in verità è una perla narrativa di originalità e delicatezza. Immaginando di scrivere una lettera al proprio maestro delle scuole elementari e anche ai suoi genitori, l’autore ripercorre le tappe più importanti del suo sviluppo come essere umano in una società prima sconvolta dalla fine della guerra e successivamente alla ricerca di una sua nuova identità. Le pagine diventano una viva e toccante testimonianza dell’esodo dall’Istria, visto con gli occhi di un bambino, ma anche un modo per dedicare un pensiero sentito ai suoi fratelli e agli amici che ha incontrato in tutti questi anni. Un omaggio alle sue radici e all’intreccio della cultura toscana e di quella istriana che hanno fatto parte e che tuttora abitano i suoi ricordi.