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Questa lettera, che l’apostolo Paolo aveva inviato da Roma alla comunità di Laodicea, andò smarrita e non si trova più nella Sacra Scrittura, ma ne viene citata l’esistenza in Colossesi 4, 16.Tale lettera è di enorme importanza, poiché, pur essendo indirizzata alla prima comunità cristiana di Laodicea, riguarda molto da vicino il comportamento dei cristiani di oggi e le attuali istituzioni religiose.Il Signore, tramite il Suo scrivano Jakob Lorber, ha riconsegnato all’umanità in maniera autentica quanto l’apostolo Paolo aveva comunicato alla comunità di Laodicea. Il contenuto di questa lettera…mehr

Produktbeschreibung
Questa lettera, che l’apostolo Paolo aveva inviato da Roma alla comunità di Laodicea, andò smarrita e non si trova più nella Sacra Scrittura, ma ne viene citata l’esistenza in Colossesi 4, 16.Tale lettera è di enorme importanza, poiché, pur essendo indirizzata alla prima comunità cristiana di Laodicea, riguarda molto da vicino il comportamento dei cristiani di oggi e le attuali istituzioni religiose.Il Signore, tramite il Suo scrivano Jakob Lorber, ha riconsegnato all’umanità in maniera autentica quanto l’apostolo Paolo aveva comunicato alla comunità di Laodicea. Il contenuto di questa lettera è alquanto sconcertante, non solo per il duro linguaggio usato dall’apostolo Paolo, ma soprattutto perché si scopre che già a pochi decenni dalla morte di Gesù sulla Croce una comunità di cristiani, cioè quella di Laodicea, aveva già stoltamente dato inizio alla rovina del vero Cristianesimo. Tale comunità, infatti, aveva gettato le basi della futura chiesa esteriore, con tanto di vescovo e clero, facendo di Cristo un idolo. Avevano inoltre stabilito di erigere un tempio, fissando un giorno festivo per pregare e onorare Dio, con cerimonie e abiti fregiati. L’apostolo Paolo, dunque, cercò di esortare seriamente e di ammonire duramente i laodicesi, facendo loro comprendere che il vero intendimento di Cristo non era quello di essere “onorato esteriormente”, ma soltanto quello di seguire fedelmente quel Vangelo, da Egli Stesso predicato e precedentemente insegnato. Con questa lettera Paolo, il vero apostolo di Gesù, eletto da Dio, grida a gran voce che il Signore, Dio, non vuole “morti nello spirito”; ma vuole soltanto “un cuore colmo d’amore”, eternamente vivente in spirito e verità. Egli incita, sprona e mostra ai laodicesi qual è l’infinita differenza fra il Vero e Puro Cristianesimo e quello mostruoso, completamente morto, da loro fondato e basato sulle vuote cerimonie esteriori, sulle vesti fregiate e sui precetti umani, ideati da certi apostoli di Satana, per ottenere oro e saziare la loro avidità di dominio. In questa breve rivelazione è racchiuso un completo Vangelo, con il quale vengono rivolti agli uomini, alle donne, ai fanciulli, ai servi e ai padroni i più grandi Insegnamenti divini.