Il carteggio privato di Antonio Jerocades al fratello Vincenzo delinea un ritratto dell’abate massone liberato dalla retorica di tanta letteratura biografica, che ha commentato simbolismo massonico e stile poetico a volte perdendo di vista l’identità sociale e culturale del personaggio. Il commercio, con le sue relazioni dilatate dalla storia internazionale del secolo XVIII, diventa attraverso il filo rosso delle lettere fattore di superamento delle barriere sociali come delle gerarchie spaziali, che troppo spesso hanno giustificato una separazione tra grande e piccola storia. Il piccolo paese di Parghelia, patria dell’abate e luogo di destinazione delle sue lettere, che spesso passano per le mani di mercanti in continuo viaggio per il Mediterraneo e l’Atlantico, si inserisce come interlocutore di grandi centri portuali e nella trama dei coevi rapporti internazionali, commerciali, massonici, filantropici, culturali. Risulta così un affascinante quadro da cui emergono le economie dei luoghi, con le loro specificità produttive; il senso di una famiglia, di una società, con i suoi costitutivi aspetti morali e umani; i modelli di comportamento e di costume che permeano, emblematicamente, il Mezzogiorno dell’epoca dei Lumi.