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Un lampo ci attraversa l’anima e un messaggio ci scuote: essere quello che si vive, sentirsi liberi, darsi senza riserve, amare per davvero, sentirsi giganti nell’amore, di quell’amore che esiste come pura forma dell’Essere, riconoscere il senso d’ogni evento, anche dell’abbandono, amare osando l’amore, vivere il momento, glorificare il corpo. L’amore di cui si parla e che si descrive, l’amore intersoggettivo, l’amore che non necessita conferme, racconta come due pensieri possano incontrarsi e amarsi profondamente intrecciati nella carne e, al tempo stesso, potentemente proiettati verso…mehr

Produktbeschreibung
Un lampo ci attraversa l’anima e un messaggio ci scuote: essere quello che si vive, sentirsi liberi, darsi senza riserve, amare per davvero, sentirsi giganti nell’amore, di quell’amore che esiste come pura forma dell’Essere, riconoscere il senso d’ogni evento, anche dell’abbandono, amare osando l’amore, vivere il momento, glorificare il corpo. L’amore di cui si parla e che si descrive, l’amore intersoggettivo, l’amore che non necessita conferme, racconta come due pensieri possano incontrarsi e amarsi profondamente intrecciati nella carne e, al tempo stesso, potentemente proiettati verso l’infinito. L’estasi si può solo viverla o, tutt’al più cantarla, ed Enrica Giannelli cantandoci la sua esperienza non ci chiede di ascoltarla, così come si ascolta un discorso altrui, ci chiede di cantare con lei. Se lo facciamo risuonare in noi, questo canto ci trasporta in una dimensione orgiastica a-spaziale e a-temporale sì che improvvisamente l’impossibile, l’assurdo, si mostrano veri. La parola poetica si fa strumento di conoscenza che a sua volta si fa carne e uccide ciò che è passato, trasforma la vita, sublima l’esistenza. Un dialogo serrato, a volte dolce ed emozionante, a volte deciso e vero. La poetessa non ha paura di mostrarsi e donare agli altri quello che passa attraverso di lei, e attraverso di lei passa un continuo dirsi duale. Anche le parole del sesso sono trasfigurate, la sessualità venne dopo l’amore: così che l’impudicizia diventa in quanto espressione/di chi il Padrone/non ce l’ha più/la più alta virtù, come dice Silvia Montefoschi. Enrica Giannelli nasce a Viareggio l’11 novembre 1963. Vive a Piano di Mommio (Lu) con i figli Chiara e Nicolò. Nel 1989 si laurea a Firenze in Letteratura Moderna e Contemporanea discutendo una tesi sul mito in Cesare Pavese. Sulla scia del mito si avvicina agli studi di antropologia culturale, di storia delle religioni e letteratura, di psicoanalisi. A ventisei anni intraprende la formazione psicoanalitica che caratterizza il percorso di sviluppo personale perseguito fino a oggi. Nel 1997 intraprende gli studi di Pedagogia clinica e psicologia dello sviluppo e consegue il Master di Pedagogia Clinica a Firenze nel 1999 e il dottorato di ricerca in Persona sviluppo apprendimento. Prospettive epistemologiche, teoriche e applicative all’Università Cattolica di Milano nel 2008. Negli ultimi anni si è occupata di ricerca e formazione nell’ambito di studi sulla teoria della mente e teoria dell’attaccamento con incursioni anche nel territorio delle Neuroscienze. Attualmente insegna lettere presso l’ISI Machiavelli di Lucca.