Un'opera tanto sovversiva quanto sperimentale: ciò che si può leggere fra le righe di questa poesia è ciò che si può cogliere fra le righe del mondo. E mentre il tempo della nostra contemporaneità detta il ritmo dei versi, le parole sono tratte dalla più urgente attualità: discriminazione razziale, violenza di genere, crisi climatica, immigrazione, sbarchi, confini, prigioni, guerre, salute mentale e così via. L’istanza di cui l’opera si fa portavoce propone una radicale denuncia del contesto sociale e umano in cui siamo calati. L’incessante performatività in ogni ambito della vita e la precarizzazione dell’esistenza influenzano sostanzialmente lo sviluppo epidemico di ansia, depressione e isolamento sociale. E, non di meno, battono il sentiero verso dinamiche alienanti, isolanti e di sopraffazione. L’impianto contenutistico si propone allora di criticizzare, decostruire e reinventare il nostro rapporto con l’altro e con il mondo, in una chiave sempre ironica e profondamente nuova. Messe in luce le aporie più manifeste radicate all’interno della nostra realtà, il passo ulteriore è liberarsi. Che sia da schemi imposti o che siano versi.