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È sempre difficile avventurarsi in una definizione del concetto di libertà, che non sia la solita affermazione filosofica, che può trovare ospitalità solo nei dizionari. Iniziamo dalla memoria, ricordare quanto accaduto ci permette di recuperare misfatti e bugie, smascherando gli ipocriti. Essere “testimoni” concerne la capacità di ognuno di noi di raccontare ciò che ha vissuto, sia come protagonista diretto, sia come ascoltatore/spettatore che ha condiviso gioie e sventure di altri. Senza testimoni la storia non si trasmette. È parte inevitabile dell'esperienza di testimone tutto quanto ruota…mehr

Produktbeschreibung
È sempre difficile avventurarsi in una definizione del concetto di libertà, che non sia la solita affermazione filosofica, che può trovare ospitalità solo nei dizionari. Iniziamo dalla memoria, ricordare quanto accaduto ci permette di recuperare misfatti e bugie, smascherando gli ipocriti. Essere “testimoni” concerne la capacità di ognuno di noi di raccontare ciò che ha vissuto, sia come protagonista diretto, sia come ascoltatore/spettatore che ha condiviso gioie e sventure di altri. Senza testimoni la storia non si trasmette. È parte inevitabile dell'esperienza di testimone tutto quanto ruota intorno alla pandemia da Covid 19; troppo spesso molte persone hanno dato il peggio di sé durante tale periodo. Ed essere testimoni con queste storie, di certo può aiutare la memoria, e la libertà insita nel ricordo.

RENATO AMOROSO, milanese, avvocato, è stato Giudice di Pace ed è docente presso la Scuola Superiore della Magistratura. Ha diretto il C.E.M.P. – consultorio familiare membro italiano dell'I.P.P.F., Istituto
Internazionale per la Pianificazione Familiare, affiliato all'O.N.U. e collaboratore dell'OMS. Nel 2008 ha pubblicato l'antologia “Il mistero di Clic” (Sovera editore), nel 2022 l'antologia “Si racconta che…” (Montag) e “Noi quelli semplici” (Porto Seguro).