Si possono riprodurre in dialetto (e nella fattispecie nel dialetto abruzzese così come esso viene realizzato in una fascia di territorio compresa, pressappoco, nella zona interna della provincia di Pescara) i generi, i componimenti, le emozioni, il mondo di una poesia che, come quella latina, è pervenuta al massimo grado di raffinatezza ed eleganza espressiva? Si può tentare di riprodurre le atmosfere, il pathos, la delicatezza, la sensibilità di poeti come Virgilio, Tibullo, Properzio (passando, magari, anche attraverso un Leopardi), in un idioma del quale ci si serve essenzialmente per la mera comunicazione quotidiana che, come tale, non abbisogna certamente di chissà quale erudizione? "Liggìjë" è la risposta a tali domande. Se si è riusciti a ottenere un qualche risultato degno di nota sarà, eventualmente, il lettore a giudicarlo.