Essay from the year 2009 in the subject Art - Photography and Film, grade: 1,0, University of Rome "La Sapienza", course: Storia degli eventi espositivi, language: Italian, abstract: Il film e la riproduzione del nostro mondo sono uno specchio della nostra società, del suo sviluppo e delle sue tendenze. Attraverso la possibilità della retrospetività nel film sullo spirito del tempo, sui temi che toccano la società, sulle azioni di registi e attori, non è solo possibile ricevere un'impressione di una certa epoca, ma anche vedere proprio un contesto storico possibile e quindi capire gli sviluppi complessi dall'era poststorico. Il film non serve solo come opera storica per l'uso di una analisi storica, benche porti alla gente moderna un nuovo resoconto analitico delle proprie tradizioni e valori culturali; inoltre aiuta a porre nuove domande nel conteso sociale e quindi attraverso l'esperienza del tempo storico, esperienza "di seconda mano", aiuta a concepire e localizzare il nostro cerchio culturale nel sistema complesso. I materiali che vengono preso nel film per fare vedere per esempio una certa epoca, esprimono oltre al piano linguistico-testuale i filoni e le correnti di una società. Materiali di scena, maschera, moda e lingua formano la quinta ed l'autenticità di una soria. Particolarmente attraverso la moda come lingua, attraverso l'abito come prolungamento della pelle si mostra attraverso un altro canale il processo ed l' avanzamento. Il testo seguente tratta una analisi breve del film nouvelle vague "A Bout De Souffle" di Jean Godard, specialmente la protagonista Jean Seberg nel ruolo di Patricia Franchini come un segno dei processi trasformativi della società tra gli anni 50 e 60, tra la nuova vecchia ricerca della sicurezza dopo la seconda guerra mondiale, la probità e gli "swinging sixties".
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