Fantascienza - romanzo (122 pagine) - Dietro le quinte del reale come si riesce a distinguere la finzione dal vissuto?
Cos’è la verosimiglianza degli eventi visti da spettatore rispetto alla tattilità sperimentabile in ogni determinato istante? Avere un’idea dell’esatto punto di confine oltre il quale si penetra in territori solo leggermente diversi dai ricordi collettivi è una forma di collasso del reale, Lukha B. Kremo ce ne parla in termini di volontà, più che di probabilità, mentre riscrive la nostra recente storia.
Lukha B. Kremo è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Ha vinto il Premio Urania 2015 con il romanzo Pulphagus® fango dei cieli (vincitore anche del Premio della critica Vegetti e del Premio Cassiopea), il Premio Robot 2018 con Invertito (pubblicato nell’omonima rivista e sulla rivista ungherese Galaktika) e quattro Premi Italia. Oltre al Premio Urania, ha pubblicato i romanzi Il Grande Tritacarne, Storie di Scintilla, Gli occhi dell’anti-Dio, Trans-Human Express, Inframondi, Korchin e l’odio, il noir Quando cade un angelo, il pamphlet satirico Pop-politics (con Pee Gee Daniel), e il saggio autobiografico Chthulupunk.
Ha pubblicato più di cento racconti, tra cui L’incanto di Bambola (pubblicato anche in Giappone e in Ungheria), e Il gatto di Schrödinger, che nel 2011 è stato 1° nella classifica generale degli eBook su Amazon.it. Nel 2014 i migliori racconti sono stati raccolti nell’antologia L’abisso di Coriolis.
Ha fondato la Kipple Officina Libraria ed è condirettore della collana Avatar. Prende parte al movimento del Connettivismo nel 2005. A livello non professionale segue progetti di Mail-art e della Nazione Oscura Caotica, la simulazione di una micronazione sovrana e ha pubblicato diversi CD di musica elettronica con il nome di Krell.
Dopo aver vissuto molti anni a Milano, si divide tra Livorno e Torriglia (provincia di Genova).
Cos’è la verosimiglianza degli eventi visti da spettatore rispetto alla tattilità sperimentabile in ogni determinato istante? Avere un’idea dell’esatto punto di confine oltre il quale si penetra in territori solo leggermente diversi dai ricordi collettivi è una forma di collasso del reale, Lukha B. Kremo ce ne parla in termini di volontà, più che di probabilità, mentre riscrive la nostra recente storia.
Lukha B. Kremo è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Ha vinto il Premio Urania 2015 con il romanzo Pulphagus® fango dei cieli (vincitore anche del Premio della critica Vegetti e del Premio Cassiopea), il Premio Robot 2018 con Invertito (pubblicato nell’omonima rivista e sulla rivista ungherese Galaktika) e quattro Premi Italia. Oltre al Premio Urania, ha pubblicato i romanzi Il Grande Tritacarne, Storie di Scintilla, Gli occhi dell’anti-Dio, Trans-Human Express, Inframondi, Korchin e l’odio, il noir Quando cade un angelo, il pamphlet satirico Pop-politics (con Pee Gee Daniel), e il saggio autobiografico Chthulupunk.
Ha pubblicato più di cento racconti, tra cui L’incanto di Bambola (pubblicato anche in Giappone e in Ungheria), e Il gatto di Schrödinger, che nel 2011 è stato 1° nella classifica generale degli eBook su Amazon.it. Nel 2014 i migliori racconti sono stati raccolti nell’antologia L’abisso di Coriolis.
Ha fondato la Kipple Officina Libraria ed è condirettore della collana Avatar. Prende parte al movimento del Connettivismo nel 2005. A livello non professionale segue progetti di Mail-art e della Nazione Oscura Caotica, la simulazione di una micronazione sovrana e ha pubblicato diversi CD di musica elettronica con il nome di Krell.
Dopo aver vissuto molti anni a Milano, si divide tra Livorno e Torriglia (provincia di Genova).