Alcune frasi pronunciate nel passato da personaggi illustri sono rimaste impresse nella storia, quale testimonianza della poca fiducia che, appena poche decine di anni or sono, l’opinione pubblica e gli esperti del settore nutrivano circa la diffusione degli elaboratori e sull'opportunità di perfezionarli e di migliorarne man mano le prestazioni.Se ne citano solo alcune: “[…] vi assicuro che questa moda dell’elaborazione automatica non vedrà l’anno prossimo” Editor di libri scientifici di Prentice Hall, 1947; “Non c’è ragione perché i PC debbano avere più di 640 kilo byte”, Bill Gates, Fondatore di Microsoft, 1985 circa; "Penso che ci sia mercato nel mondo per non più di cinque computer”, Thomas Watson, Presidente di IBM, 1943.Probabilmente i tempi non erano ancora sufficientemente maturi perché si comprendesse l’importanza dell’uso e della diffusione di queste macchine a vari livelli e nei vari settori dell’attività umana in ambito scientifico, ma anche nell'industria, nelle attività produttive, nella comunicazione e nella sfera personale di ogni singolo individuo.In questo secondo volume si vogliono presentare, in rapidi cenni, le tappe storiche che possono servire a comprendere il computer per gli scopi previsti dal corso di studio di Scienze della Formazione Primaria. Giovanni Michele Bianco nasce nel 1964 e vive in provincia di Verona. Lavora presso l'Università degli Studi di Verona dove da anni tiene il corso di Competenze Informatiche di Base per Scienze della Formazione Primaria. Ha scritto tre libri per la mediazione informatica rivolta ai bambini e ha contribuito con più di 50 lavori a riviste e conferenze di primaria importanza nell'ambito della robotica e della mediazione informatica per la fascia K-12. Recentemente ha contribuito come esperto internazionale del settore “Informatica e Infanzia” nell’Encyclopedia of Computer Science and Engineering della Wiley & Sons, Inc., considerata punto di riferimento mondiale dei vari aspetti dell’informatica. Ha svolto un lungo periodo di studio e ricerca in Australia.