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Questo volume intende descrivere come l’inglese sia penetrato e stia costantemente entrando in realtà il cui orizzonte culturale spesso non è stato ancora studiato in modo analitico, soprattutto per quanto riguarda aspetti come il suo insegnamento e il suo status A titolo illustrativo sono state selezionate varie situazioni in cui esistono significative comunità di parlanti che si trovano a vivere in contesti multilinguistici e multiculturali. In alcune di esse l’inglese è riconosciuto come una delle lingue nazionali e/o ufficiali, facendo riferimento in particolare alle situazioni di…mehr

Produktbeschreibung
Questo volume intende descrivere come l’inglese sia penetrato e stia costantemente entrando in realtà il cui orizzonte culturale spesso non è stato ancora studiato in modo analitico, soprattutto per quanto riguarda aspetti come il suo insegnamento e il suo status A titolo illustrativo sono state selezionate varie situazioni in cui esistono significative comunità di parlanti che si trovano a vivere in contesti multilinguistici e multiculturali. In alcune di esse l’inglese è riconosciuto come una delle lingue nazionali e/o ufficiali, facendo riferimento in particolare alle situazioni di Sudafrica e isole Hawaii, in cui il contatto linguistico ha comunque dato luogo a varietà locali riconosciute e descritte più o meno dettagliatamente. In realtà come quella delle Filippine l’inglese costituisce un diffuso mezzo di comunicazione e di prestigio socio-culturale che ha anche dato luogo alla nascita di un ibrido importante come il Taglish (derivato dal contatto fra il tagalog e l’inglese), parlato non solo nell’arcipelago ma anche al di fuori dei confini nazionali dai numerosi emigrati (expats) che lo utilizzano spesso quando non condividono competenze nell’uso efficiente di una delle lingue locali. Nei piccolo arcipelaghi e nelle isole dell’area del Pacifico il contatto dell’inglese con le lingue native ha determinato l’insorgere di pidgin e creoli che, in alcuni casi, sono assurti al ruolo di lingue ufficiali di intere nazioni, come si è verificato nel caso del Tok Pisin in Papua New Guinea o del Bislama di Vanuatu. Negli Emirati Arabi Uniti l’inglese – oltre a essere il mezzo praticamente unico dell’istruzione superiore e un segnale di prestigio sociale – è lingua dominante nelle relazioni lavorative e di tutti i contatti fra la minoranza nativa, arabofona, e la stragrande maggioranza della forza-lavoro, costituita da stranieri non arabofoni. In vari Paesi del ex-blocco sovietico, l’inglese ha sostituito ormai il russo in varie forme di comunicazione internazionale e intranazionale. È quest’ultimo, in particolare, il caso dell’istruzione superiore e della lingua di specialità, ma anche del mondo giovanile, della moda, della pubblicità… Nel testo si fa particolare riferimento a Bulgaria, Romania e Ungheria, per i particolari motivi storici e linguistici che connotano queste nazioni. Non va dimenticata la complessa situazione di Cina, Giappone e Russia, in cui l’inglese – con modalità e tempi diversi – ha assunto un ruolo fondamentale nell’istruzione e nella comunicazione. Se le motivazioni storico-economiche sono facilmente intuibili, meno lo è, forse, il ruolo che l’inglese riveste come mezzo di prestigio e promozione socio-culturale ma anche come segno di modernizzazione.