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Nell’ambito delle scienze del comportamento e delle scienze sociali, l’intelligenza emotiva è diventata, negli ultimi venticinque anni, uno dei temi più dibattuti. Su di essa si registrano disaccordi ampi sul significato dell’espressione, la sua misura, la sua definizione e le sue implicazioni per la ricerca e la psicologia applicata. Il libro ricostruisce la storia dell’Intelligenza Emotiva fino alla fine del ventesimo secolo attraverso la ricognizione della storia della ricerca moderna sull’intelligenza e sulle emozioni. Per la ricerca sull’intelligenza viene discusso il rapporto tra le…mehr

Produktbeschreibung
Nell’ambito delle scienze del comportamento e delle scienze sociali, l’intelligenza emotiva è diventata, negli ultimi venticinque anni, uno dei temi più dibattuti. Su di essa si registrano disaccordi ampi sul significato dell’espressione, la sua misura, la sua definizione e le sue implicazioni per la ricerca e la psicologia applicata.
Il libro ricostruisce la storia dell’Intelligenza Emotiva fino alla fine del ventesimo secolo attraverso la ricognizione della storia della ricerca moderna sull’intelligenza e sulle emozioni. Per la ricerca sull’intelligenza viene discusso il rapporto tra le teorie dell’intelligenza generale, l’intelligenza sociale e le teorie delle intelligenze multiple; per la ricerca sulle emozioni lo studio ripercorre le prospettive teoriche tradizionali e i paradigmi scientifici nati nel corso del secolo.
La storia dell’intelligenza emotiva è ricostruita nei due ambiti della psicologia accademica e della psicologia applicata ed evidenzia i conflitti e il dibattito di idee sul concetto e l’esistenza stessa dell’Intelligenza Emotiva.
L’intelligenza generale e le sue abilità appaiono come un costrutto scientifico ben delineato e solido, le emozioni mantengono uno status ambiguo e molto variabile a seconda che siano trattate in ambito clinico o meno, mentre l’intelligenza emotiva è un campo di ricerca attiva, ma non si è consolidata come costrutto valido in ambito scientifico. Inoltre l’I.E. è passata attraverso un percorso di banalizzazione che da una parte ha permesso studi e ricerche ampie soprattutto nel campo della psicologia delle organizzazioni, ma dall’altra si è prestata a operazioni commerciali fondate su concetti scientificamente assurdi.