Principe di tutti i dubbi che sfociano nella malattia mentale del signor X è il quesito sull’io, sul senso più autentico dell’essere uno, domanda cui tanti prima di lui hanno tentato di dare una risposta; scrittori, artisti e filosofi, che si affollano nel suo delirio quali ideali compagni di viaggio, nell’angosciante iperspazio del detto e del non detto, dell’esplorato e dell’inesplorato in una gelida, fredda stanza d'ospedale, il quale ne racchiude in sé un'altra più lugubre e misteriosa.