Scopo del volume è mostrare le ragioni secondo cui in
Platone e Aristotele l’istante rappresenta temporalmente
ciò che è eterno. A partire dalla considerazione degli enti in
quanto «capacità» (dynamis) di agire e patire, si mostrerà
come l’istante in Platone rifletta l’essenza dell’intera realtà,
mostrando l’eternità delle Idee e la natura del Bene nel
divenire. In Aristotele, invece, la possibilità per l’istante
di simboleggiare l’eterno cronologicamente si fonderà
sulla sua assoluta indivisibilità nel tempo, che permette
d’intravedere un’essenza immutabile tra passato e futuro.
Platone e Aristotele l’istante rappresenta temporalmente
ciò che è eterno. A partire dalla considerazione degli enti in
quanto «capacità» (dynamis) di agire e patire, si mostrerà
come l’istante in Platone rifletta l’essenza dell’intera realtà,
mostrando l’eternità delle Idee e la natura del Bene nel
divenire. In Aristotele, invece, la possibilità per l’istante
di simboleggiare l’eterno cronologicamente si fonderà
sulla sua assoluta indivisibilità nel tempo, che permette
d’intravedere un’essenza immutabile tra passato e futuro.