Storia - saggio (215 pagine) - Breve storia della seconda e terza Repubblica dal 1994 al 2018 e dello stato sociale
Per il premier Matteo Renzi il 2016 fu un anno cruciale. Tutto il lavoro fatto poteva essere vanificato da una eventuale sconfitta al referendum indetto per dicembre sulla riforma costituzionale. Alle elezioni amministrative di maggio-giugno risultò evidente che la sua maggioranza elettorale delle elezioni europee era evaporata. Il fronte dei no (quello reale), non quello in parlamento falsato da una legge elettorale eccessivamente maggioritaria, superava quello dei sì. Il fronte del no annoverava non solo i maggiori partiti dell’opposizione, FI, Lega Nord, M5S, ma anche la minoranza radicale del suo partito ed importanti gruppi della società civile, i magistrati, i sindacalisti della CGIL, ed i partigiani dell’ANPI. A settembre il premier cercò di ingraziarsi i sindacati concedendo ai lavoratori anziani, non ai giovani, alcune facilitazioni per avere un pensionamento anticipato. Non servì a nulla: la sconfitta fu clamorosa. Circa il 60% degli italiani votò innanzitutto contro Renzi e poi contro la riforma costituzionale.
Nell’ultimo capitolo si accenna ancora agli attentati terroristici di matrice integralista islamica che insanguinarono l’Europa.
Silvano Zanetti è nato il 21 ottobre 1948 in provincia di Bergamo, da famiglia modesta. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è iscritto al Politecnico di Torino dove si è laureato in Ingegneria Meccanica. Dal 1977 vive a Milano dove ha lavorato presso diverse aziende metalmeccaniche come tecnico commerciale e maturato una buona conoscenza di usi, costumi ed economia dei Paesi europei ed asiatici. Nel 1992 ha frequentato un Master MBA all’Università Bocconi. Alla fine della sua carriera lavorativa si dedica al suo hobby di sempre, lo studio della storia. Collabora con la rivista e-Storia dal 2010. Nel 2018 ha preso la decisione di scrivere i contenuti presenti in questa collana divulgativa di storia contemporanea.
Per il premier Matteo Renzi il 2016 fu un anno cruciale. Tutto il lavoro fatto poteva essere vanificato da una eventuale sconfitta al referendum indetto per dicembre sulla riforma costituzionale. Alle elezioni amministrative di maggio-giugno risultò evidente che la sua maggioranza elettorale delle elezioni europee era evaporata. Il fronte dei no (quello reale), non quello in parlamento falsato da una legge elettorale eccessivamente maggioritaria, superava quello dei sì. Il fronte del no annoverava non solo i maggiori partiti dell’opposizione, FI, Lega Nord, M5S, ma anche la minoranza radicale del suo partito ed importanti gruppi della società civile, i magistrati, i sindacalisti della CGIL, ed i partigiani dell’ANPI. A settembre il premier cercò di ingraziarsi i sindacati concedendo ai lavoratori anziani, non ai giovani, alcune facilitazioni per avere un pensionamento anticipato. Non servì a nulla: la sconfitta fu clamorosa. Circa il 60% degli italiani votò innanzitutto contro Renzi e poi contro la riforma costituzionale.
Nell’ultimo capitolo si accenna ancora agli attentati terroristici di matrice integralista islamica che insanguinarono l’Europa.
Silvano Zanetti è nato il 21 ottobre 1948 in provincia di Bergamo, da famiglia modesta. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è iscritto al Politecnico di Torino dove si è laureato in Ingegneria Meccanica. Dal 1977 vive a Milano dove ha lavorato presso diverse aziende metalmeccaniche come tecnico commerciale e maturato una buona conoscenza di usi, costumi ed economia dei Paesi europei ed asiatici. Nel 1992 ha frequentato un Master MBA all’Università Bocconi. Alla fine della sua carriera lavorativa si dedica al suo hobby di sempre, lo studio della storia. Collabora con la rivista e-Storia dal 2010. Nel 2018 ha preso la decisione di scrivere i contenuti presenti in questa collana divulgativa di storia contemporanea.