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Giovanni Carmelo Verga (2 September 1840 – 27 January 1922) was an Italian realist (Verismo) writer, best known for his depictions of life in his native Sicily, and especially for the short story (and later play) Cavalleria Rusticana and the novel I Malavoglia(The House by the Medlar Tree). This book is a description of Sicilian life: the class struggle between property owners and tenants, the relationship between men and the land, and the unsentimental, sometimes startlingly lyric evocation of the landscape. Just as Lawrence veers between loving and despising the industrial North and its…mehr

Produktbeschreibung
Giovanni Carmelo Verga (2 September 1840 – 27 January 1922) was an Italian realist (Verismo) writer, best known for his depictions of life in his native Sicily, and especially for the short story (and later play) Cavalleria Rusticana and the novel I Malavoglia(The House by the Medlar Tree). This book is a description of Sicilian life: the class struggle between property owners and tenants, the relationship between men and the land, and the unsentimental, sometimes startlingly lyric evocation of the landscape. Just as Lawrence veers between loving and despising the industrial North and its people, so too Verga shifts between affection for and ironic detachment from the superstitious, uneducated, downtrodden working poor of Sicily.
Autorenporträt
Giovanni Verga (Catania 1840-1922) fu autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana: è considerato il più autorevole esponente del verismo. Raggiunse la notorietà con alcuni romanzi, Eva e Tigre reale (1873) e novelle (Nedda, 1874), nei quali espresse la sua predilezione per temi legati a diversi ambienti sociali e per il gusto per una scrittura asciutta e comunicativa. Tra il 1878 e il 1881 elaborò un progetto innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare. Ne I Malavoglia (1881) Verga perfezionò una tecnica narrativa caratterizzata dall'uso del discorso indiretto libero, che permette di inserire nel racconto le voci e i punti di vista dei personaggi, le loro parole semplici e la loro grammatica elementare. In Mastro don Gesualdo (1889) rispetto allo stile corale de I Malavoglia, Verga raffigurò con distacco luoghi e paesaggi lividi e desolati, specchio della miseria umana che i personaggi del romanzo rappresentano.