È la raccolta di silloge in vernacolo (con debita appropriata traduzione in italiano). Sono 20, tutte molto vere e con parole "onomatopeiche". Al lettore si accappona la pelle e senza accorgersene le lagrime gli rigano il viso, senza scalfire la lettura dei versi, perché esse sono insite nei versi stessi. Sono parole che producono il suono, il rumore, il profumo, che si avverte in natura, nella realtà. Semplici parole ordinate in modo logico e razionale, che riprendono scene che esprimono e dipingono il quadro che ha ripreso l'autore dalla realtà! Le scene che producono le emozioni vere, tipiche di chi quelle situazioni le ha vissute. L'autore nel descriverle, le riproduce nella loro completa complessità, con grande maestria, facendo provare a chi legge emozioni forti, profonde, da vivere in intimità, in gran segreto! Esse, infatti, come suggerisce chi le provoca, vanno riposte nello scrigno delle emozioni intense e segnate, perché ogni volta, sin nell'immediatezza, riportano il lettore all'intimità più profonda, preludio di una partecipazione piena alla poesia.