Silvia, trentaduenne originaria di Bari, dopo la laurea decide di staccarsi dagli agi di una famiglia soffocante, per vivere a Milano una vita a modo suo. E proprio a Milano matura un’esperienza che la segna e che lei rimuove – così si illude – non parlandone con nessuno. Inaspettatamente però la prozia, Lucrezia Sophie, alla sua morte le lascia in eredità una villa sontuosa e le strappa, in una lettera, la promessa di vivere nella villa almeno 12 mesi.
“Vivi nella villa per dodici mesi! Questo tempo aiuterà anche te, servirà a scavare nel tuo io, a sciogliere i tuoi nodi… La villa ti parlerà, se saprai tendere il tuo orecchio. Non avere fretta. Fermati e respira. Sii coraggiosa, sempre.”
Anche la zia, eccentrica e da tutti considerata “strana”, ha un passato segnato, la cui scoperta porterà Silvia a capire che il dolore va vissuto e affrontato e che solo allora ci lascerà. Alfredo, giardiniere e custode della villa, la accompagnerà, come un angelo silenzioso, alla scoperta dei cicli naturali della terra aiutandola a capire che ciascuno di noi attraversa, dentro di sé, delle stagioni e che da ognuna si può imparare qualcosa.
“Vivi nella villa per dodici mesi! Questo tempo aiuterà anche te, servirà a scavare nel tuo io, a sciogliere i tuoi nodi… La villa ti parlerà, se saprai tendere il tuo orecchio. Non avere fretta. Fermati e respira. Sii coraggiosa, sempre.”
Anche la zia, eccentrica e da tutti considerata “strana”, ha un passato segnato, la cui scoperta porterà Silvia a capire che il dolore va vissuto e affrontato e che solo allora ci lascerà. Alfredo, giardiniere e custode della villa, la accompagnerà, come un angelo silenzioso, alla scoperta dei cicli naturali della terra aiutandola a capire che ciascuno di noi attraversa, dentro di sé, delle stagioni e che da ognuna si può imparare qualcosa.