Storicamente, quella che noi chiamiamo fantascienza ha sempre avuto un risvolto politico. Politico è il rifiuto del potere costituito del Capitano Nemo; politiche sono le visioni del futuro contenute rispettivamente in “La guerra dei mondi” e “Il mondo nuovo”; politica è la società classista che abita il “Condominio” di Ballard. Tuttavia, il romanzo di fantascienza politica per eccellenza è il celebre “1984”, di George Orwell, che ha aperto la strada a un immaginario in cui il potere si avvale di qualsiasi mezzo per consolidarsi, compreso l’agire sul linguaggio e sui ricordi. Da “1984” è tratto il titolo originale di questa antologia, “Big Brothers”, che in italiano è diventato “Lo sguardo del potere” perché è proprio sotto questo sguardo, temibile nella sua onnisciente fissità, che si dipanano le trame dei racconti contenuti in questo volume.
Otto autori per sei nazioni, che ci consegnano ciascuno la propria interpretazione di come il potere agisce sulla società.
Otto autori per sei nazioni, che ci consegnano ciascuno la propria interpretazione di come il potere agisce sulla società.