Non so sinceramente se questi miei versi si librano al di sopra del puro dilettantismo o della poesia da cassetto (nel senso del posto in cui è meglio lasciarla per sempre). Ma ciò che, con sicura onestà, posso dire è che non vi troverete coltivata nessuna gratuita malinconia. E che non avrete motivo di odiarmi, almeno non per questo. Questi versi sono sempre nati per me stessa, per essere la pacca sulla spalla, il buffetto sulla guancia, il bacio sulla fronte di cui avrei avuto bisogno in quel preciso istante. Sono stati scritti per dirmi tra me e me che tutto andava bene, che nel caos universale ero ancora in piedi, che forse vi sarei rimasta. Non ho mai creduto che la vita non avesse senso e quindi non rischiate di imbattervi in voragini d’angoscia. Sono al contrario la testimonianza di un unico ostinato tentativo di afferrare l’imperturbabile, la segreta bellezza che non può essere disturbata dagli uomini, della cui realtà sono sempre stata assurdamente e ostinatamente certa oltre ogni, pur ragionevole, prova a sfavore.