"I graffiti, la gente, le erbacce, le cacche dei cani: nulla sfugge
allo spazzino che sa guardare".
Quella di Michel Simonet è una storia vera. Fa lo spazzino a Friburgo. Un mestiere “orizzontale nel gesto e verticale nel pensiero” che pratica da quasi trent’anni, a testa alta, anche nelle giornate piovose o ventose. Una rosa gentilmente offerta dal fioraio locale, sistemata sul suo carretto ogni mattina, come una bandiera orgogliosamente issata, fa di lui un roadman speciale.
In questo libro pieno di humor e di saggezza Simonet ci parla del suo lavoro che corrisponde anche a una vocazione: rendere la città
presentabile, avere cura della sua pulizia, per permettere agli abitanti di godere delle migliori condizioni possibili. Una successione di scene poetiche e di ritratti là dove meno ci si aspetta l’incontro con la poesia.
Questo piccolo libro racconta la quotidianità di uno spazzino poeta, proponendo al lettore una riflessione divertita sul nostro modo di vivere e di comportarci, inventando una “poesia della strada” attenta a tutti i gesti quotidiani e propizia a meditazioni inattese, insegnandoci – senza voler insegnare – che non esiste un lavoro nobile e un lavoro banale, ma solo un lavoro ben fatto o fatto male.
allo spazzino che sa guardare".
Quella di Michel Simonet è una storia vera. Fa lo spazzino a Friburgo. Un mestiere “orizzontale nel gesto e verticale nel pensiero” che pratica da quasi trent’anni, a testa alta, anche nelle giornate piovose o ventose. Una rosa gentilmente offerta dal fioraio locale, sistemata sul suo carretto ogni mattina, come una bandiera orgogliosamente issata, fa di lui un roadman speciale.
In questo libro pieno di humor e di saggezza Simonet ci parla del suo lavoro che corrisponde anche a una vocazione: rendere la città
presentabile, avere cura della sua pulizia, per permettere agli abitanti di godere delle migliori condizioni possibili. Una successione di scene poetiche e di ritratti là dove meno ci si aspetta l’incontro con la poesia.
Questo piccolo libro racconta la quotidianità di uno spazzino poeta, proponendo al lettore una riflessione divertita sul nostro modo di vivere e di comportarci, inventando una “poesia della strada” attenta a tutti i gesti quotidiani e propizia a meditazioni inattese, insegnandoci – senza voler insegnare – che non esiste un lavoro nobile e un lavoro banale, ma solo un lavoro ben fatto o fatto male.