Con quale sconsideratezza il sedicente scrittore Corrado Confalonieri, diventato occasionalmente amico della celebre pittrice Maccì vedova di un suicida, ha potuto immaginare che, nella stesura del romanzo stilato sulle confidenze da lei rivelate, il suicidio del marito, che ha anticipato l'esito letale di un tumore, sia invece stato, come fu in realà, un omicidio perpetrato, lei connivente e collaboratrice, dal suo amante con modalità tale da essere stato ritenuto dall'apparato giudiziario effettivamente suicidio?